Cliccando sul pulsante "Accetta tutti i cookie": l’utente accetta di memorizzare tutti i cookie sul suo dispositivo.
Cliccando su "Impostazioni cookie": l’utente sceglie le tipologie di cookie che saranno memorizzate nel suo dispositivo.
di Gianni Rusconi
Più luci che ombre, considerando i mesi “perduti” a causa del lockdown e soprattutto gli impatti negativi che la pandemia ha generato per l'economia dell'intero sistema Paese e sulle dinamiche di investimento. Il bilancio dei primi sei mesi del 2020 dell'ecosistema dell'innovazione va in archivio all'insegna di un moderato ottimismo, con un ammontare di 260 milioni, inferiore alle aspettative ma superiore al primo semestre 2018. I botti più importanti? Il round di Milkman e il fondo da un miliardo di euro previsto dal Decreto Rilancio.
Il Fondo Nazionale Innovazione
La data da cerchiare in rosso sul calendario per l'ecosistema delle startup italiano è il 23 giugno, giorno che segna il debutto ufficiale del Fondo Nazionale Innovazione: la dotazione è di un miliardo di euro (di cui 800 milioni già sottoscritti) tra misure di sostegno e incentivi all'investimento. Dopo un anno di gestazione – fu infatti presentato a Torino nel marzo del 2019 – il progetto entra finalmente nella fase operativa con quattro fondi già attivi, altri tre che lo saranno a breve (Corporate Venture Capital e Tech Transfer entro il terzo trimestre, mentre a inizio 2021 nascerà il Fondo Late Stage) e un programma che prevede iniziative e strategie specifiche per sostenere le startup a diversi gradi di sviluppo (mille quelle che si prevede di finanziare entro il 2022), promuovere la crescita del venture capital e il trasferimento tecnologico. A gestire il tutto c'è, in prima fila, il Ministero dello Sviluppo Economico ma un ruolo importante lo giocheranno anche Cassa Depositi e Prestiti e Invitalia, con la neonata Cdp Venture Capital Sgr.
I finanziamenti alle nuove imprese
Il consuntivo dei primi sei mesi degli investimenti nelle startup italiane nei primi sei mesi del 2020 è in questo numero: 260 milioni di euro, cifra che include anche i 38 milioni raccolti nelle campagne di crowdfunding. Un risultato incoraggiante, a detta degli esperti, perché pur essendo inferiore al dato rilevato nello stesso periodo dell'anno passato (397 i milioni investiti) supera la quota raggiunta nel primo semestre del 2018 e soprattutto non comprende importanti operazioni finanziarie come l'exit di Checkout Thecnologies e quella parziale di Tannico, che a maggio ha annunciato di aver ceduto il 49% del pacchetto azionario a Campari per di 23,4 milioni di euro. Altre exit di rilievo registrate nel periodo, che confermano la tendenza delle grandi imprese ad investire in startup consolidate per scalare il loro business, sono quella di Tate che ha ceduto il 20% delle quote a Eni Gas e Luce, della scaleup Beintoo acquisita da Publitalia '80 e quelle di Lybra Tech e Wash Out, acquisite rispettivamente al 51% dal gruppo Zucchetti al 51% e al 70% da Telepass.
Il round più importante
A svettare fra le operazioni più significative del primo semestre del 2020 c'è il finanziamento, annunciato a fine maggio, di 25 milioni di euro per la milanese Milkman, specialista nei servizi di consegna. Dopo i due round di funding realizzati nel 2016 e nel 2018, la nuova iniezione di capitale arrivano dal fondo P101 Msgr, Italia500 (venture capital istituito da Azimut Libera Impresa SGR), Vertis SGR (Vertis Venture 2 Scaleup), 360 Capital e Poste Italiane. Proprio Poste ha scelto la società fondata e capitanata da Antonio Perini per lanciare MLK Deliveries, un servizio di recapito pacchi di classe premium che prevede consegne su appuntamento e la possibilità di scegliere giorno e ora del ritiro. Fondata nel 2015, Milkman è attiva attualmente a Milano, Torino e Roma (e rispettive province) arrivando nel primo trimestre del 2020 a circa 400mila consegne registrate, un dato doppio rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Altri round a doppia cifra chiusi nel semestre sono quelli di Penta (18,5 milioni), Supermercato24 (11 milioni) e iGenius (10 milioni), cui si aggiunge l'operazione da 14 milioni della startup spagnola dei fiori Colvin guidato dai fondi italiani MIP e P101 Sgr.
Le campagne di crowdfunding
Buoni segnali arrivano dal crowdfunding. Da gennaio a giugno (la fonte è il sito Crowdfundingbuzz) sono state ben 66 le operazioni portate a termine per un totale di 38 milioni di euro raccolti (di cui 24 milioni nel primo trimestre e 14 milioni nel secondo), un dato in forte accelerazione rispetto ai 25 milioni dell'anno passato. Fra le tante operazioni concluse nel semestre, da segnalare quella di Barberino's, la startup dei barbieri, che in meno di 20 giorni ha raccolto un milione di euro e soprattutto quella record di Fin-Novia con 7,6 milioni di euro raccolti sulla piattaforma BacktoWork. Quest'ultima, non a caso, guida con oltre 10,2 milioni di euro la classifica dei portali di crowdfunding che hanno catturato più capitali nel corso del 2020, seguita da Crowdfundme con 7,1 milioni, Walliance con 5,7 milioni e Mamacrowd con 4,5 milioni.
Le operazioni dei venture capital
Nel primo semestre dell'anno il mercato italiano dei venture capital ha risentito dell'impatto del Covid-19 registrando una flessione del 23% anno su anno sull'ammontare investito complessivo. I round (serie A, B e C da 3 a 30 milioni di euro) conclusi da fondi italiani ed internazionali su aziende tech italiane (o fondate da italiani e con sede anche in Italia) ammontano infatti a poco più di 240 milioni di euro, rispetto ai 313 milioni dei primi sei mesi del 2019. Lo dice l'Osservatorio sugli investimenti dei Vc della piattaforma ScaleIT, secondo cui il calo è stato più marcato nel primo trimestre, che ha segnato una riduzione del 33%, mentre nel secondo la flessione è stata più contenuta e si è fermata al 17%. Guardando alle operazioni che coinvolgono gli investitori internazionali, i finanziamenti sono scesi dai 109 milioni del primo semestre 2019 ai 74 milioni della prima metà di quest'anno. Nella lista dei round più significativi che hanno interessato le scaleup italiane (oltre un centinaio nel complesso), spicca quello da 45 milioni di euro su Banca Idea (sottoscritto fra gli altri da 360 Capital Partners, Gruppo Sella, Generali e Micheli & Associati), il Series C da 25 milioni di Milkman e quello da 16 milioni della biotech Genespire.